Il Museo si trova all’interno di una fortezza scaligera risalente al XIV secolo. E' stato restaurato e allestito tra il 1958 e il 1974 da Carlo Scarpa, architetto veneziano, di formazione accademica, con esperienze nelle vetrerie di Murano. Già insegnante universitario, curatore di biennali, è stato architetto di musei e di case.
La sua architettura è espressione di una cultura visiva e materiale (artigianale) complessa e poliedrica, fatto di metodo e/o memoria eidetica. Il suo operare critico è visibile sia in preesistenze architettoniche, sia nel modo di esporre le opere d’arte. Infatti, anche il restauro è un modo di esporre l’architettura del passato.
Il suo è un progettare assai ben delineato in cui è chiarissima un’idea organica generale di insieme e di composizione dello spazio, che perciò nega il frammento.
Le sue opere appaiono come narrazioni architettoniche, nelle quali Scarpa lavora come un regista.

La collezione del Museo è una delle più importanti in Italia. Dalla scultura romanica, con – tra le altre opere – il Crocifisso e dolenti del Trecento e la famosissima Statua equestre di Cangrande della Scala, si arriva passando fra cortili, camminamenti e mura altomedievali alle opere pittoriche.
Qui ci soffermeremo a conversare di pittura davanti alla pittura.
Da Turone di Maxio (Polittico della Trinità) al San Girolamo del deserto di Giovanni Bellini; dalla Madonna della Quaglia del Pisanello alla Madonna del Roseto di Stefano da Verona; dalla Madonna con Bambino di Giovanni Bellini alle Stimmate di san Francesco di Francesco Morone. E ancora: dalla Sacra Famiglia e una santa del Mantegna alla Madonna con Bambino di Carlo Crivelli fino al Veronese (Deposizione) e a Tintoretto (Contesa tra le Muse e le Pieridi).

Una mattinata da trascorrere insieme, senza alcun intento didattico, ma che vuol essere soltanto la condivisione di una passione.