Per una settimana il Voll accoglie la residenza artistica di Erica Meucci, danzatrice milanese, parte del collettivo Laagam.

La performance "Storia di un ruscello" tende alla forma animale per riscoprire la fragilità che è nascosta in ogni vita.
Abituati a essere super predatori, gli uomini camminando nei boschi si pongono al vertice della piramide, credendo di essere esenti da rischi. Il lavoro vuole invece riconoscere che siamo esseri fragili, esposti, come gli animali. Ritornare a una dimensione animale che vuol dire anche osservare con attenzione l’ambiente in cui entriamo, provare a leggerne i segni, fiutare e ascoltare i suoni, percepire la traiettoria del sole per orientarci. [...]
La performance vede la danzatrice muoversi sopra la pietra, trovando in questo limite un corpo che si trasforma, si fa leggero e fluttua in equilibrio.
Il lavoro sul corpo rivive i contrasti del fragore della cascata e della sospensione del tempo che rende tutto immobile. La ricerca sul movimento lavora sulla riproduzione artificiale di un corpo sospeso nell’acqua, in uno stato di abbandono e
svuotamento.
Il corpo vive questo nuovo stato come per la prima volta, esplorando il limite di non poter mai scendere dalla pietra come possibilità per ridisegnare le proprie geografie e i propri equilibri.